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Dunque, allora… Vediamo. Non capisco molto bene.
Beh qui c’è un corridoio… stampanti… monitor. Dev’essere un ufficio. Proprio uguale a quello dove lavoravo prima. Cioè, credo di aver cambiato lavoro ma… non ne sono sicura.
Eppure si, si, qui parlano una lingua diversa… ricordo bene. Non capisco un cazzo ma ricordo bene.
No, e quindi… dovrei attraversare questo corridoio perché… devo fare qualcosa. Mh mh, devo fare qualcosa… ed è importante, penso. Tipo devo andare al reparto IT. Cose che si è rotto un monitor o qualcosa del genere. Magari mentre ci penso qualcuno si sta incazzando perché sono lenta… perché non capisco. E mentre non capisco… magari non può lavorare o… non può guardare un porno, magari. Non lo so, non sono mai stata qui.
Quindi arrivo in fondo al corridoio… e c’è luce, ecco, finalmente luce. Una luce bianca e luminosa, estiva, calda e morbida, da sedercisi dentro e farsi coccolare.
“Reparto IT?”
“Si. Cosa ti serve?”
“Niente, s’è rotto un monitor mi sa.”
“Sicura?”
No, non sono sicura di niente. Non sono neanche sicura di quello che vedo: mi sembra proprio che tu sia Matthew Herbert, signor IT.
“Ma tu sei Matthew Herbert?”
“Si.”
“Che cazzo ci fai nel reparto IT del dipartimento di Culonia?”
“Quello che ci fai tu.”
Ah ecco. Ci mancava solo la star sotto mentite spoglie che mi fa tranelli esistenziali. Però, se tu sei Matthew Herbert, la cosa più intelligente che possiamo fare per trovare risposte forse è ballare. Non so, Matthew, dillo tu, perché a me non vengono idee migliori.
L’unica cosa che so è che la tua musica è perfetta per ballarci su, ma di sicuro non lo è come sveglia la mattina.
Dreamed by: Co.